Dollove (2)

29.11.2012 Per molto tempo la sua unica compagnia fu la polvere che le si appoggiava sul vestito e sul viso. Non faceva molto, la polvere. Danzava nell'aria, finché non si stancava e si fermava, per poi ricominciare a danzare appena la porta si apriva. Un giorno, però, arrivò una bizzarra famiglia di punti neri che si muovevano agilmente sulle loro piccole zampe. Appena arrivati nel suo angolo, iniziarono subito a tessere una tela. Non era una famiglia molto numerosa: una donna dalle otto zampe lunghe e stanche, una ragazza su otto piccole agili zampe e un bambino su due piccole e fragili zampette. - Pholcus, non tessere per l'amor del cielo!- disse la donna dando una zampata in testa al bambino che stava già tirando fuori il filo appiccicoso. - Va' a cercare del cibo nella polvere piuttosto!- strillò la ragazza. - Ok - disse sconsolato camminando sul vestito della bambola che l'osservava incuriosita. - Così si chiama Pholcus - pensò la bambola. - Tu come fai a parlare?!- esclamò esterrefatto il ragnetto fissando la bambola con i suoi otto occhi neri. - Ma io non ho parlato - pensò la bambola - Come posso parlare se la mia bocca è solo dipinta su della porcellana?!-. - Ah, certo, scusa - si scusò il ragno e fece per continuare il suo cammino, ma si voltò bruscamente. - Ma se io ti ho sentito, tu hai pensato, ma le bambole non pensano, hanno la testa vuota!- esclamò quasi spaventato. - Io non ho la testa vuota - pensò lei sentendosi offesa. - Oh, scusa, scusa, non volevo dire questo - si affrettò a dirle il ragno, salendo goffamento sulla sua piccola mano - E' solo che è la prima volta che incontro una bambola che parla, cioè... che pensa ed è piuttosto strano. Le bambole non sono vive, sono solo pezzi di plastica o porcellana e stoffa, perciò sentirti pensare mi fa un po'... senso, ecco, tutto qui-. - Sarò pur di porcellana, ma guarda che ho dei sentimenti anch'io!- urlò nella sua testa. - Ah, scusa, scusa, non volevo offenderti - disse il ragnetto - Comunque il mio nome già lo sai, qual è il tuo?-. - Dovrebbe essere scritto sul biglietto attacato alla mia caviglia, credo - disse la bambola, così lui cercò il biglietto e lesse una grande scritta "Dollove". - Ti chiami Dollove - disse Pholcus allegro. - Dollove - pensò fra sé la bambola. http://bln.gs/b/26322h <---(1) §copyright§

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